Vienimi a distrarre dai pensieri taciturni, dai gusti sintetici, dai gusci vuoti, dai fili sottili. Portami nei libri che non vorresti mai finire, nei tuoi cataclismi, nei moti superluminali, nel blu delle galassie di Markarian.

È senz'altro la sua mappa che sto disegnando, come un sogno che si spiega almeno fino a quando sul mare soffieranno gli alisei, o fino a che qualcuno alla radio passerà Yesterday.

Non era niente di sorprendente, davvero, mi ero solo perduto nei tratti essenziali, nelle foglie, nella luce, nelle storie di fate, nei suoi capelli mossi e nelle anime in pace.

Chissà se chi oggi ti ha rivolto lo sguardo, così come ci vengono le idee, tutt'a un tratto ha ritrovato qualcosa che aveva perso, certe sfumature, dall'azzurro cielo all'oltremare, alcuni riff che non passano in un lampo, tutte quelle piccole note smarrite in una selva di tempo.

siamo come un parco giochi in rovina, distrutti ma incantevoli

fatti per lo più d'imperfezioni, ferite aperte e sale quanto basta.

Oggi sembro una musica stregata, perché la musica stregata è disperata, vaporosa, sdolcinata.

Ho addosso i solchi grafici di sogni scritti a matita e poi cancellati.

Se non capiscono il tuo cuore, non lo meritano.

Noi disastri abbiamo la rima interna tra le costole in un vuoto di precaria bellezza.

Credo che l'universo voglia un po' di bene anche alle erbe infestanti.

Tienilo per te, a prescindere.

Non la versione perfetta, quella più autentica. Un po' per tutte le cose.

Come manifesto decadente ricoperto di edera a Montmartre non sarei affatto male.

Pianto semi nella scrittura per proteggerli dalle intemperie della realtà.

Una carezza a noi, che continuiamo a vedere l’incanto anche dove non c’è nessuna magia.

Niente di serio. Eri lì, ma non c'eri. E non c'era una lacrima sospesa fra le virgole, una pausa quando serve, una fiaba sgualcita di Wenders, e neanche una vena di umorismo di Dickens.

Ci raccontiamo meglio quando ci ascoltano in pochi, o forse nessuno.

E le gocce di pioggia brillano tutte. https://t.co/D1x8oScdQm

Cerco la sua immagine e trovo un profumo dolce di trifoglio, uno spazio dove tutto è interno, un porto per un viaggio tanto lungo, un'antichissima galassia odorosa di lampone, una strana falena color zucchero filato all'amarena, una fune sospesa e una grande luna rosa.

In una dimensione parallela non ritorno mai sugli stessi argomenti, mi addormento spesso sotto la pioggia e la storia non viene né agitata né capovolta.