Prefazione di Antonio Gentile, ingegnere e scrittore. Il mese scorso ho conosciuto Musa, un nigeriano arrivato in Italia attraverso la Libia qualche anno fa. Era seduto accanto a me durante un pranzo organizzato per accogliere gli indigenti della mia città. Musa non ha nulla.

Congo, zona di guerra. In questa immagine c’è tutto ciò che il mondo finge di non vedere. Un bambino regge una flebo come se fosse un giocattolo qualunque, mentre un fratellino, forse una sorella, giace a terra tra rifiuti, fango e disperazione. Intorno, altre vite si consumano

È scandaloso, non c’è altro termine per definire la continua ostinazione con cui Paolo Mieli diffonde la sua visione colonialista. Dietro le sue solite affermazioni si intravedono presunzione, arroganza e quell’idea di superiorità tipica di chi crede di avere il diritto, se non

5 dicembre 2013, 5 dicembre 2025, dodici anni senza Mandela. Quando Mandela offrì il pranzo al secondino che gli urinava sulla testa Dopo essere diventato presidente, chiesi alla mia scorta di accompagnarmi a pranzo in un ristorante. Ci sedemmo e ognuno di noi ordinò ciò che

Ti insegnano a non splendere, a tenere basso il sogno, a piegare la schiena, ma dentro di te arde una luce che nessuno può soffocare. Così ti rialzi, anche quando il mondo ti vorrebbe spento. Ogni passo diventa una scintilla, ogni respiro una rinascita… e tu splendi, invece,

Siamo oltre il delirio! «Le città che le hanno concesso onorificenze dovrebbero revocarle immediatamente, come fecero con quelle dedicate a Mussolini». (David Parenzo, conduttore de L’Aria che Tira su La7) Siamo davvero oltre il delirio. Le dichiarazioni di Parenzo non sono

Albanese: “Gasparri si indigna per le mie parole? Si indigni invece per il sostegno che il suo governo offre al genocidio in corso a Gaza.” Una replica lucida e necessaria: invece di indignarsi per le parole, sarebbe tempo che ci si indignasse per le vite spezzate a Gaza.

Dov’è finita l’umanità? A volte mi domando quando, esattamente, il mondo abbia smesso di provare vergogna, forse è successo nel momento in cui abbiamo iniziato a chiamare “incidenti collaterali” i bambini, oppure quando abbiamo accettato l’idea che esistano vite di serie A e

È morta. Dopo cinque giorni di viaggio della speranza su un barcone, una bambina di sei anni era finalmente arrivata a Lampedusa. Qualche ora fa, è morta. Morte cerebrale. Perché? Perché durante quell’odissea nel Mediterraneo non aveva né mangiato né bevuto. Diciamolo senza

Francesca Albanese documenta e denuncia, senza ambiguità, le pratiche che Israele mette in atto contro il popolo palestinese. Lo fa ricostruendo come e perché si sia arrivati a un regime di apartheid, a dinamiche di pulizia etnica e di genocidio. Studia, osserva, riporta, il suo

Ora a Roma. 🇵🇸❤️

Quando il porta borse di professione del fronte sionista tentava disperatamente di aggrapparsi agli specchi, si poteva quasi sentire il rumore delle ventose che cedevano una dopo l’altra. Sudava più di un turista in fila al Cairo ad agosto, mentre cercava di asfaltare Francesca

Oggi Salvini ha davvero superato se stesso. In poche righe è riuscito a mescolare una quantità smisurata di argomenti scollegati, senza il minimo nesso logico. Un frullatore impazzito di populismo. Ecco le sue parole: “Il referendum sulla riforma della giustizia è un passo

Il populismo e l’odio come strategia politica Da mesi, nel quartiere di Torpignattara a Roma, circolano volantini che chiedono la chiusura dei cosiddetti “negozi etnici”: minimarket gestiti da cittadini bangladesi o cinesi. Una campagna apertamente fascista, costruita sull’odio

È morta. Dopo cinque giorni di viaggio della speranza su un barcone, una bambina di sei anni era finalmente arrivata a Lampedusa. Qualche ora fa, è morta. Morte cerebrale. Perché? Perché durante quell’odissea nel Mediterraneo non aveva né mangiato né bevuto. Diciamolo senza

Nel Sudan succede anche questo. Civili sepolti vivi. La foto parla da sola: una persona ritrovata in una fossa comune, sepolta viva, con il volto fuori dalla terra. Questo è ciò che accade oggi in Sudan. Donne, bambini, anziani massacrati. Uno sterminio di massa che si consuma

Che notizia devastante. Si spezza qualcosa, stasera. Ornella Vanoni non era solo una voce: era un modo di stare al mondo. Un’ironia sottile, una fragilità esposta senza vergogna, una forza che non aveva bisogno di gridare. Era eleganza, verità, un filo di malinconia che

Gentile redazione di Essere Nero, mi chiamo Arianne Noubissié e vi contatto perché sento il bisogno profondo di raccontare una vicenda che ha colpito la mia famiglia e che, purtroppo, rappresenta ancora una realtà diffusa per noi afrodiscendenti in Italia. Mio padre, Augustin

Nel Sudan succede anche questo. Civili sepolti vivi. La foto parla da sola: una persona ritrovata in una fossa comune, sepolta viva, con il volto fuori dalla terra. Questo è ciò che accade oggi in Sudan. Donne, bambini, anziani massacrati. Uno sterminio di massa che si consuma

A Gaza, una bambina avanza nell’acqua gelida, i vestiti fradici e il corpo che trema, ma il cuore ancora ostinato nel voler restare umano. Cammina verso una tenda che non è più la sua casa, perché nulla, attorno a lei, è più ciò che era. Le macerie la seguono come un’ombra, gli